Il progetto “Memorie in Darsena: mutamenti dello spazio post-industriale tra storia, ricordo e partecipazione”
Mantere viva la fiamma della Storia, specialmente nel contesto contemporaneo soprassaturo di potenziali mediatori con il passato e la memoria, significa saper cogliere i dubbi e le domande rivolte a chi ci ha preceduto e lo spazio che ci circonda. I recenti eventi di grande rilevanza per il futuro della città (in particolare pongo l’attenzione sull’attivazione della nave rigassificatrice Bw Singapore prevista per settembre 2024, le attività di riqualificazione della Darsena e gli interventi sulle pinete marittime e il litorale) costituiscono un momento di riflessione obbligatorio sul passato e il presente di Ravenna.
Lo scopo primario di questo progetto è fornire una nuova pista di indagine, disseminazione e discussione per le risorse conoscitive, umane e espressive, preesistenti e create ex-novo, sulla trasformazione dello spazio (post-)industriale della nostra città. Lo strumento più importante intorno a cui Memorie in Darsena è incentrato è la autori(ali)tà condivisa, ovvero il coinvolgimento attivo dell’interlocutore (abitanti della zona, attività economiche, associazioni culturali...) in quante più fasi possibili della riflessione storica. Dove possibile, le fasi di ricerca, selezione, interpretazione, costruzione e restituzione sono frutto della dialettica tra lo storico (come mediatore e garante della metodologia dell’approccio critico alle fonte) e il pubblico (come agente e oggetto della Storia, con il proprio caleidoscopio di domande e memorie).
Nella presente età dell’informazione la “cassetta degli attrezzi” dello storico ha più rilevanza che mai: interrogare criticamente fonti, informazioni e narrative sul susseguirsi degli eventi sono abilità fondamentali per una società civile e democratica. Comprendere la stratificazione, la complessità e profondità di significati, interpretazioni e azioni sullo spazio e l’eredità del passato che ci circonda è vitale per creare un presente e un futuro migliori.
Il processo di costruzione e lo strumento di un archivio partecipativo come AFODR nasce con lo scopo e la speranza di ricucire lo strappo tra il mondo della ricerca storica più accademica e la società, riflettendo criticamente e insieme sui cambiamenti concreti dello spazio urbano, sociale, culturale e economico della Darsena.
Progetto di Matteo Bazzi sotto il patrocinio dell'Università di Modena-Reggio
Come partecipare
L'archivio e' correntemente in fase attiva: AFODR è attivamente in cerca di fonti e il tuo contributo è apprezzato, oltre alla funzione di libera consultazione e distribuzione dei materiali ivi contenuti secondo licenza Creative Commons. Tempo di risposta in questa fase: entro 1 giorno.
Per materiale digitale pre-esistente (fotografie, video, documenti...): se hai del materiale che può essere trasmesso tramite internet, prendi attenamente nota dei dettagli dell'autorizzazione all'uso del materiale audiovisivo. Invia poi una copia di ciò che vuoi condividere e l'autorizzazione compilata (non saranno accettati materiali non coperti da liberatoria) a teobaz1.0@gmail.com, indicando nell'oggetto della mail "AFODR".
Per interviste e altre donazioni fisiche: se sei disponibile per un incontro in Darsena (o Ravenna centro), la tua propsettiva sulla Darsena può diventare l'oggetto di una intervista di persona. Puoi prendere contatto con me scrivendo a teobaz1.0@gmail.com, indicando nell'oggetto della mail "AFODR-Intervista". Completa e incondizionata disponibilità ogni sabato e domenica, giorni infrasettimanali su richiesta.
Risorse e collegamenti
Sfoglia le fonti dell'archivio AFODR
La ricerca accademica e monografica dietro a AFODR e tesi del master in Public e Digital history di UniMORE
Il volantino fisico del progetto Memorie in Darsena, distribuito e collocato in situ